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Aggiornamenti normativi
Appalti di servizi: se non è stata prevista dalla lex specialis la corrispondenza...
Ove non sia stata espressamente richiesta dalla lex specialis di gara, la corrispondenza tra le quote di qualificazione e di esecuzione, si verte in una situazione nella quale i requisiti di capacità tecnica sono previsti per l’intero raggruppamento, senza alcuna distinzione in relazione ai componenti. Questo quanto stabilito da Tar Campania, Salerno, Sez. I, 15/09/2025, n. 1471: 4.2. Dalla lettura del disciplinare di gara emerge, poi, che il requisito di capacità tecnica e professionale richiesto attiene all’aver «regolarmente eseguito negli ultimi dieci anni antecedenti alla data di indizione della procedura di gara n. 1 contratto analogo a quello in affidamento anche a favore di soggetti privati» (cfr. articolo 6.3 del disciplinare in atti). 4.3. Ne discende che la lex specialis di gara ha espressamente previsto che il requisito esperienziale, a differenza del requisito d...
Ove non sia stata espressamente richiesta dalla lex specialis di gara, la corrispondenza tra le quote di qualificazione e di esecuzione, si verte in una situazione nella quale i requisiti di capacità tecnica sono previsti per l’intero raggruppamento, senza alcuna distinzione in relazione ai componenti. Questo quanto stabilito da Tar Campania, Salerno, Sez. I, 15/09/2025, n. 1471: 4.2. Dalla lettura del disciplinare di gara emerge, poi, che il requisito di capacità tecnica e professionale richiesto attiene all’aver «regolarmente eseguito negli ultimi dieci anni antecedenti alla data di indizione della procedura di gara n. 1 contratto analogo a quello in affidamento anche a favore di soggetti privati» (cfr. articolo 6.3 del disciplinare in atti). 4.3. Ne discende che la lex specialis di gara ha espressamente previsto che il requisito esperienziale, a differenza del requisito d...
FOCUS: “Requisiti speciali e idoneità professionale: la non necessaria coincidenza...
La sentenza n. 7073 del 19 agosto 2025 del Consiglio di Stato, sez. V, offre l’occasione per soffermarsi su un tema di costante attualità nella prassi delle stazioni appaltanti: la portata del requisito di idoneità professionale previsto dall’art. 100 del d.lgs. 36/2023 e, in particolare, il rapporto tra l’iscrizione alla Camera di commercio e l’oggetto dell’affidamento pubblico. La funzione dell’iscrizione camerale come requisito di idoneità professionale Il Collegio richiama un orientamento giurisprudenziale consolidato, già espresso con la sentenza n. 529/2023, secondo cui l’iscrizione nel registro camerale non costituisce un elemento meramente formale, ma un filtro sostanziale. Essa mira a garantire che alle gare possano accedere soltanto operatori dotati di una professionalità coerente con le prestazioni oggetto di appalto, in linea con quanto già chiarito in ...
La sentenza n. 7073 del 19 agosto 2025 del Consiglio di Stato, sez. V, offre l’occasione per soffermarsi su un tema di costante attualità nella prassi delle stazioni appaltanti: la portata del requisito di idoneità professionale previsto dall’art. 100 del d.lgs. 36/2023 e, in particolare, il rapporto tra l’iscrizione alla Camera di commercio e l’oggetto dell’affidamento pubblico. La funzione dell’iscrizione camerale come requisito di idoneità professionale Il Collegio richiama un orientamento giurisprudenziale consolidato, già espresso con la sentenza n. 529/2023, secondo cui l’iscrizione nel registro camerale non costituisce un elemento meramente formale, ma un filtro sostanziale. Essa mira a garantire che alle gare possano accedere soltanto operatori dotati di una professionalità coerente con le prestazioni oggetto di appalto, in linea con quanto già chiarito in ...
Con il nuovo Codice l’affidamento in house non è un modello subordinato rispetto...
L’articolo 7 del nuovo Codice è chiaro nell’escludere che l’affidamento in house sia un modello subordinato rispetto al ricorso al mercato concorrenziale, ritenendolo invece alternativo a quest’ultimo. Sul punto, il nuovo codice dei contratti pubblici si è discostato da quanto previsto dall’art. 192, comma 2, del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, laddove chiedeva alle stazioni appaltanti di dar conto “nella motivazione del provvedimento di affidamento delle ragioni del mancato ricorso al mercato”. La stessa relazione allegata allo schema definitivo del nuovo codice ha precisato, in riferimento all’art. 7 in esame, che “la codificazione del principio [di auto-organizzazione amministrativa] determina un maggiore allineamento del diritto nazionale all’ordinamento dell’Unione, che pone l’autoproduzione e l’esternalizzazione su un piano di tendenziale parità, così su...
L’articolo 7 del nuovo Codice è chiaro nell’escludere che l’affidamento in house sia un modello subordinato rispetto al ricorso al mercato concorrenziale, ritenendolo invece alternativo a quest’ultimo. Sul punto, il nuovo codice dei contratti pubblici si è discostato da quanto previsto dall’art. 192, comma 2, del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, laddove chiedeva alle stazioni appaltanti di dar conto “nella motivazione del provvedimento di affidamento delle ragioni del mancato ricorso al mercato”. La stessa relazione allegata allo schema definitivo del nuovo codice ha precisato, in riferimento all’art. 7 in esame, che “la codificazione del principio [di auto-organizzazione amministrativa] determina un maggiore allineamento del diritto nazionale all’ordinamento dell’Unione, che pone l’autoproduzione e l’esternalizzazione su un piano di tendenziale parità, così su...
La quarta classificata è titolare di una posizione giuridica qualificata che la...
Il Tar Sicilia ribadisce come agli operatori economici collocatisi nei primi cinque posti in graduatoria debbano essere rese reciprocamente disponibili le offerte dagli stessi presentate. Questo quanto stabilito da Tar Sicilia, Catania, Sez. IV, 12/09/2025, n. 2625: 12. Ciò posto la richiesta di accesso è meritevole di accoglimento. La ricorrente, avendo partecipato alla gara ed essendosi classificata quarta, è titolare di una posizione giuridica qualificata e differenziata che la abilita a richiedere l’accesso alla documentazione della gara cui ha partecipato. L’ostensione sollecitata è volta, infatti, a ottenere la disponibilità della documentazione relativa alle offerte degli operatori controinteressati, oggetto di valutazione ai fini dell’aggiudicazione, che spiega, nei suoi confronti, efficacia lesiva. Sussiste, quindi, il nesso di strumentalità tra i documenti richies...
Il Tar Sicilia ribadisce come agli operatori economici collocatisi nei primi cinque posti in graduatoria debbano essere rese reciprocamente disponibili le offerte dagli stessi presentate. Questo quanto stabilito da Tar Sicilia, Catania, Sez. IV, 12/09/2025, n. 2625: 12. Ciò posto la richiesta di accesso è meritevole di accoglimento. La ricorrente, avendo partecipato alla gara ed essendosi classificata quarta, è titolare di una posizione giuridica qualificata e differenziata che la abilita a richiedere l’accesso alla documentazione della gara cui ha partecipato. L’ostensione sollecitata è volta, infatti, a ottenere la disponibilità della documentazione relativa alle offerte degli operatori controinteressati, oggetto di valutazione ai fini dell’aggiudicazione, che spiega, nei suoi confronti, efficacia lesiva. Sussiste, quindi, il nesso di strumentalità tra i documenti richies...
L’omissione dichiarativa di pendenze penali, per reati non ricompresi dell’elencazione...
L’omissione dichiarativa di pendenze penali a carico dell’operatore economico, per reati non ricompresi dell’elencazione tassativa indicata dal nuovo codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 36 del 2023), può legittimare l’esclusione dalla gara? Risposta positiva viene da Consiglio di Stato, Sez. V, 11/09/2025, n. 7282: 10. Al suddetto quesito il Collegio ritiene di dare risposta positiva, per i principi di seguito illustrati. 10.1. Nella vigenza del d.lgs. n. 50 del 2016, tra le cause di esclusione non automatica rientrava l’ipotesi in cui l’operatore aveva (art. 80, comma 5, lett. c – bis): a) tentato di influenzare indebitamente il processo decisionale della stazione appaltante o di ottenere informazioni riservate ai fini di proprio vantaggio; b) fornito, anche per negligenza, informazioni false o fuorvianti suscettibili di influenzare le decisioni sull’esclusione, l...
L’omissione dichiarativa di pendenze penali a carico dell’operatore economico, per reati non ricompresi dell’elencazione tassativa indicata dal nuovo codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 36 del 2023), può legittimare l’esclusione dalla gara? Risposta positiva viene da Consiglio di Stato, Sez. V, 11/09/2025, n. 7282: 10. Al suddetto quesito il Collegio ritiene di dare risposta positiva, per i principi di seguito illustrati. 10.1. Nella vigenza del d.lgs. n. 50 del 2016, tra le cause di esclusione non automatica rientrava l’ipotesi in cui l’operatore aveva (art. 80, comma 5, lett. c – bis): a) tentato di influenzare indebitamente il processo decisionale della stazione appaltante o di ottenere informazioni riservate ai fini di proprio vantaggio; b) fornito, anche per negligenza, informazioni false o fuorvianti suscettibili di influenzare le decisioni sull’esclusione, l...
La “valutazione di equivalenza” è un adempimento che la stazione appaltante...
La determinazione di affidamento/aggiudicazione deve necessariamente essere preceduta dalla verifica della dichiarazione di equivalenza, che assume, pertanto, carattere obbligatorio, in caso di diversità di CCNL rispetto a quello indicato dalla stazione appaltante. Questo quanto ribadito da Consiglio di Stato, Sez. V, 11/09/2025, n. 7281: 16. Con il settimo motivo di appello, si lamenta che la stazione appaltante avrebbe dovuto avviare un subprocedimento di verifica della congruità al fine di valutare l’effettiva equivalenza del CCNL applicato dalla xxx s.r.l. con quello indicato dalla lex specialis. Ad avviso dell’ATI appellante, la valutazione di equivalenza tra il CCNL previsto dal bando e il CCNL eventualmente diverso applicato dal concorrente non sarebbe subordinata al verificarsi dei ‘sintomi’ di anomalia dell’offerta, ma è un adempimento che la stazione appaltante ...
La determinazione di affidamento/aggiudicazione deve necessariamente essere preceduta dalla verifica della dichiarazione di equivalenza, che assume, pertanto, carattere obbligatorio, in caso di diversità di CCNL rispetto a quello indicato dalla stazione appaltante. Questo quanto ribadito da Consiglio di Stato, Sez. V, 11/09/2025, n. 7281: 16. Con il settimo motivo di appello, si lamenta che la stazione appaltante avrebbe dovuto avviare un subprocedimento di verifica della congruità al fine di valutare l’effettiva equivalenza del CCNL applicato dalla xxx s.r.l. con quello indicato dalla lex specialis. Ad avviso dell’ATI appellante, la valutazione di equivalenza tra il CCNL previsto dal bando e il CCNL eventualmente diverso applicato dal concorrente non sarebbe subordinata al verificarsi dei ‘sintomi’ di anomalia dell’offerta, ma è un adempimento che la stazione appaltante ...
FOCUS: “La revisione dei prezzi nei contratti pubblici tra discrezionalità tecnica...
Introduzione La sentenza del Consiglio di Stato, Sez. III, 12 giugno 2025, n. 5089, interviene sull’istituto della revisione dei prezzi ex art. 115 del d.lgs. 163 del 2006, chiarendo presupposti, limiti e natura del potere amministrativo. Il Collegio affronta, in particolare, il dies a quo di efficacia della clausola revisionale, la distinzione tra proroga e rinnovo contrattuale, il ruolo dell’indice FOI come criterio ordinario e il rapporto tra rinegoziazione del corrispettivo e inapplicabilità di automatismi. È confermata la natura non automatica della revisione e il necessario ancoraggio a un’istruttoria tecnica interna fondata su dati oggettivi. I fatti di causa Un operatore economico ha impugnato le note con cui l’amministrazione committente ha riconosciuto solo in parte gli importi richiesti a titolo di revisione per un contratto di fornitura stipulato nel 2011, chiede...
Introduzione La sentenza del Consiglio di Stato, Sez. III, 12 giugno 2025, n. 5089, interviene sull’istituto della revisione dei prezzi ex art. 115 del d.lgs. 163 del 2006, chiarendo presupposti, limiti e natura del potere amministrativo. Il Collegio affronta, in particolare, il dies a quo di efficacia della clausola revisionale, la distinzione tra proroga e rinnovo contrattuale, il ruolo dell’indice FOI come criterio ordinario e il rapporto tra rinegoziazione del corrispettivo e inapplicabilità di automatismi. È confermata la natura non automatica della revisione e il necessario ancoraggio a un’istruttoria tecnica interna fondata su dati oggettivi. I fatti di causa Un operatore economico ha impugnato le note con cui l’amministrazione committente ha riconosciuto solo in parte gli importi richiesti a titolo di revisione per un contratto di fornitura stipulato nel 2011, chiede...
Se la lex specialis non fa riferimento ad un particolare CCNL, bensì al “settore”...
Nell’ambito delle gare pubbliche, qualora la previsione della lex specialis non faccia riferimento testualmente ad un particolare Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, bensì al “settore” di riferimento, possono ritenersi ammissibili offerte che abbiano fatto applicazione di altri C.C.N.L., purché coerenti con l’attività oggetto dell’appalto da affidare. Questo quanto stabilito dal Tar Lazio. La ricorrente contesta come l’aggiudicataria non abbia applicato il CCNL del restauro, come richiesto dall’art. 102 D. Lgs. 36/2023 e dal disciplinare, e ai sensi del quale era previsto l’obbligo “di garantire l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, ai sensi dell’art. 102 del D.Lgs.n. 36/2023. In particolare, l’aggiudicataria ha dichiarato di applicare il CCNL F012, afferente – genericamente – alle attività edili e senza alcun...
Nell’ambito delle gare pubbliche, qualora la previsione della lex specialis non faccia riferimento testualmente ad un particolare Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, bensì al “settore” di riferimento, possono ritenersi ammissibili offerte che abbiano fatto applicazione di altri C.C.N.L., purché coerenti con l’attività oggetto dell’appalto da affidare. Questo quanto stabilito dal Tar Lazio. La ricorrente contesta come l’aggiudicataria non abbia applicato il CCNL del restauro, come richiesto dall’art. 102 D. Lgs. 36/2023 e dal disciplinare, e ai sensi del quale era previsto l’obbligo “di garantire l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, ai sensi dell’art. 102 del D.Lgs.n. 36/2023. In particolare, l’aggiudicataria ha dichiarato di applicare il CCNL F012, afferente – genericamente – alle attività edili e senza alcun...
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Premessa I criteri ambientali minimi (CAM) sono oggi uno degli strumenti centrali per orientare gli appalti pubblici verso la sostenibilità, in attuazione del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione (PAN GPP). L’art. 57 del d.lgs. 36/2023, in combinato disposto con l’art. 83, ha sostituito le precedenti disposizioni del d.lgs. 50/2016 (artt. 34 e 71), ribadendo l’obbligo per le stazioni appaltanti di adeguare la lex specialis ai CAM individuati dai decreti ministeriali. La sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, 4 marzo 2025, n. 1857, affronta in modo puntuale il tema, chiarendo l’estensione degli obblighi delle stazioni appaltanti e la natura delle prescrizioni CAM, con particolare riguardo al D.M. n. 51/2021 sui servizi di pulizia e sanificazione. [[CASESTUDY]] Il quadro normativo Gli artt. 57 e 83 del Codice dei contratti ...
Premessa I criteri ambientali minimi (CAM) sono oggi uno degli strumenti centrali per orientare gli appalti pubblici verso la sostenibilità, in attuazione del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione (PAN GPP). L’art. 57 del d.lgs. 36/2023, in combinato disposto con l’art. 83, ha sostituito le precedenti disposizioni del d.lgs. 50/2016 (artt. 34 e 71), ribadendo l’obbligo per le stazioni appaltanti di adeguare la lex specialis ai CAM individuati dai decreti ministeriali. La sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, 4 marzo 2025, n. 1857, affronta in modo puntuale il tema, chiarendo l’estensione degli obblighi delle stazioni appaltanti e la natura delle prescrizioni CAM, con particolare riguardo al D.M. n. 51/2021 sui servizi di pulizia e sanificazione. [[CASESTUDY]] Il quadro normativo Gli artt. 57 e 83 del Codice dei contratti ...
L’operatore economico concorrente non deve dichiarare i costi della manodopera...
Nel respingere il ricorso il Tar Veneto ricorda come l’operatore economico concorrente non debba dichiarare i costi della manodopera del subappaltatore in quanto in realtà “acquista dal subappaltatore un servizio di cui si limita a sostenere il costo – paga cioè un prezzo, non corrisponde una retribuzione – sicchè le verifiche in ordine al rispetto della normativa a tutela dei lavoratori addetti a tali prestazioni non può che essere condotta direttamente a carico dei subappaltatori in sede di autorizzazione” (Cons. Stato, Sez. IV, 27-6-2025, n. 5580, cit.). [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Tar Veneto, Sez. I, 09/09/2025, n. 1536: 8. È infondata la censura con cui parte ricorrente sostiene che …. avrebbe dovuto essere esclusa perché non avrebbe dichiarato i costi della manodopera dei s...
Nel respingere il ricorso il Tar Veneto ricorda come l’operatore economico concorrente non debba dichiarare i costi della manodopera del subappaltatore in quanto in realtà “acquista dal subappaltatore un servizio di cui si limita a sostenere il costo – paga cioè un prezzo, non corrisponde una retribuzione – sicchè le verifiche in ordine al rispetto della normativa a tutela dei lavoratori addetti a tali prestazioni non può che essere condotta direttamente a carico dei subappaltatori in sede di autorizzazione” (Cons. Stato, Sez. IV, 27-6-2025, n. 5580, cit.). [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Tar Veneto, Sez. I, 09/09/2025, n. 1536: 8. È infondata la censura con cui parte ricorrente sostiene che …. avrebbe dovuto essere esclusa perché non avrebbe dichiarato i costi della manodopera dei s...
FOCUS: “L’obbligo dichiarativo degli operatori economici tra penali contrattuali...
Premessa La sentenza del Consiglio di Stato, Sez. IV, 4 agosto 2025, n. 6882 affronta nuovamente il delicato tema dell’ambito dell’obbligo dichiarativo gravante sugli operatori economici in sede di partecipazione alle gare pubbliche. La questione riguarda, nello specifico, se la concorrente fosse tenuta a dichiarare l’irrogazione di penali e le criticità insorte in precedenti rapporti contrattuali con altre amministrazioni, vicende non sfociate in risoluzione contrattuale. [[CASESTUDY]] I fatti di causa L’appellante aveva invocato la mancata esclusione della controinteressata per omessa dichiarazione: penali contrattuali irrogate in un precedente appalto, per un importo di circa 60.000 euro; criticità emerse nella gestione di un altro servizio, documentate da articoli di stampa. Il TAR aveva respinto il ricorso e l’appello è ...
Premessa La sentenza del Consiglio di Stato, Sez. IV, 4 agosto 2025, n. 6882 affronta nuovamente il delicato tema dell’ambito dell’obbligo dichiarativo gravante sugli operatori economici in sede di partecipazione alle gare pubbliche. La questione riguarda, nello specifico, se la concorrente fosse tenuta a dichiarare l’irrogazione di penali e le criticità insorte in precedenti rapporti contrattuali con altre amministrazioni, vicende non sfociate in risoluzione contrattuale. [[CASESTUDY]] I fatti di causa L’appellante aveva invocato la mancata esclusione della controinteressata per omessa dichiarazione: penali contrattuali irrogate in un precedente appalto, per un importo di circa 60.000 euro; criticità emerse nella gestione di un altro servizio, documentate da articoli di stampa. Il TAR aveva respinto il ricorso e l’appello è ...
MIT: RUP, progettista, direttore dei lavori
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3533 ha risposto al seguente quesito: Con riferimento al comma 3 dell'art. 4 dell'Allegato I.2: "Il RUP può svolgere, per uno o più interventi e nei limiti delle proprie competenze professionali, anche le funzioni di progettista o di direttore dei lavori. Le funzioni di RUP, progettista e direttore dei lavori non possono coincidere nel caso di lavori complessi o di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, storico-artistico e conservativo, oltre che tecnologico, nonché nel caso di progetti integrati ovvero di importo pari o superiore alla soglia di cui all'articolo 14 del codice." si chiede: #1 - Nel primo periodo del comma la disgiunzione sta ad indicare che il RUP può essere anche progettista o direttore dei lavori ma non può ricoprire tutti e tre i ruoli (RUP e ...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3533 ha risposto al seguente quesito: Con riferimento al comma 3 dell'art. 4 dell'Allegato I.2: "Il RUP può svolgere, per uno o più interventi e nei limiti delle proprie competenze professionali, anche le funzioni di progettista o di direttore dei lavori. Le funzioni di RUP, progettista e direttore dei lavori non possono coincidere nel caso di lavori complessi o di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, storico-artistico e conservativo, oltre che tecnologico, nonché nel caso di progetti integrati ovvero di importo pari o superiore alla soglia di cui all'articolo 14 del codice." si chiede: #1 - Nel primo periodo del comma la disgiunzione sta ad indicare che il RUP può essere anche progettista o direttore dei lavori ma non può ricoprire tutti e tre i ruoli (RUP e ...